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Plurime maggioranze

Ognuno può far parte della maggioranza? Prendiamo ad esempio i cittadini romani: alcuni tiferanno Roma, altri Lazio… poi ci saranno quelli che non amano il calcio e coloro i quali parteggiano per altre squadre. Volendo semplificare e considerare solo le tifoserie di Roma e Lazio, o avranno la parità esatta in termini di persone, o un gruppo sarà più numeroso di un altro.

Quando un gruppo è più numeroso di un altro, quella è la maggioranza. Il numero non fa la forza, nè la ragione, ma in un sistema democratico può emanare leggi, abrogarne altre… insomma far valere il proprio numero sulle minoranze.

Chi fa parte degli insiemi minori storicamente tende a essere soppresso dalla maggioranza e, anche quando questo sopruso non avviene, sente di non essere conforme, diverso.

L’essere umano, che è un animale sociale, sente il bisogno di far parte di un gruppo ed è felice quando si sente appartenente a insiemi numerosi: il bisogno ancestrale di avere alleati viene appagato dal divenire membri di una maggioranza.

Avere tanti amici, conoscere tante persone che la pensano come noi, ci fa stare bene e permette d’immaginare il nostro come il gruppo migliore, la maggioranza.

Ritengo che il miglior business che si possa immaginare sia quello di creare una maggioranza per tutti. Una tecnologia grazie alla quale ciascuno possa convincersi di far parte della maggioranza, anche se così non è. Un sistema informatico basato su un algoritmo che favorisce le interazioni tra persone simili fino a oscurare la parola, il pensiero, di chi è diverso da noi… ma lo hanno già creato: si chiama Facebook e illude costantemente le persone più sciocche riguardo l’esistenza di miriadi d’altri esserei umani identici a loro.

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10 pensieri riguardo “Plurime maggioranze

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